Kilombo? Kilombo!

Me ne sono stato via da kilombo per un anno, finch� qualche mese fa la nostalgia � diventata troppo forte e quindi ho abbandonato l’esilio che mi ero imposto con la speranza che questo avrebbe potuto essere un bene per kilombo stesso.

Quello che ritrovo � qualcosa che non mi sarei mai aspettato di trovare.

Quanto segue � probabilmente troppo lungo per essere interessante per tutti, per questa ragione l’ho diviso in alcune parti:

  • i principi fondanti

  • la deriva

  • il futuro

Ovviamente tutto quello che trovate scritto di seguito � la mia interpretazione personale di quanto ho visto accadere e di quanto ho avuto notizia documentata che sia accaduto.

Non parler� in nome o per conto di qualcuno, men che meno degli amici che parteciparono alla realizzazione di kilombo.

I principi fondanti

Se si vuol trovare lo spunto iniziale, si pu� dire che Kilombo nacque per essere l’aggregatore di tutte le sinistre. Ne pi�, ne meno di questo.

Tutte le sinistre, indipendentemente dalla loro presenza o meno all’interno del parlamento, rivoluzionarie, radicali, riformiste. Sinistre, ribadisco, non �centro-sinistre�.

Sottolineo questo perch� ci fu discussione intensa nel gruppo su questo argomento tra chi proponeva un allargamento verso il centro e chi no.

Il mio pensiero di allora (ma che ritengo ancora perfettamente valido), condiviso anche da altri, era che ci fosse autodeterminazione in questo, non classificazione o caratterizzazione. Voglio dire, a kilombo pu� aderire chiunque si senta di sinistra e non chi rispetta alcuni parametri.

Il nome stesso di kilombo rappresenta questo concetto. Non c’� esame di ammissione: ti senti di entrare nel villaggio? Bene entra, sapendo che cosa ispira kilombo. Fine.Saranno le tue azioni (i post) a legittimare la tua presenza nel villaggio, e ne sarai responsabile verso te stesso e verso il collettivo.

Il collettivo, nome non scelto a caso, � l’elemento centrale di kilombo che non deve e non pu� delegare nessuna sua funzione (fatti salvi gli aspetti tecnici) ad un gruppo che lo rappresenti.

Questo andrebbe scritto a lettere cubitali: il governo di kilombo � una democrazia diretta e non rappresentativa. Ogni decisione deve essere presa dal collettivo.

Naturalmente ci volevano delle regole ed il mio punto di vista, allora come oggi, era che le regole di kilombo dovessero esprimersi in positivo. Rappresentare ci� che posso fare non quello che non devo fare. Una sorta di carta dei diritti.

Mi pare che i primi tre articoli (che sono lo spirito di kilombo!) rappresentino bene questo concetto e quando si pensa a kilombo, ai post, alla redazione ogni ragionamento andrebbe filtrato mediante le indicazioni di questa prima parte della carta.

Gli articoli successivi dovevano rappresentare i criteri di gestione dei post e, a mio modesto avviso, avrebbero dovuto essere fuori dalla carta stessa per sottolineare l’importanza cruciale di quei primi tre punti. Naturalmente il fatto che siano li, non ne sminuisce il valore.

C’� voluto parecchio tempo, grande disponibilit� e notti insonni per partorire quel kilombo. Non credo che nessuno di noi fondatori si ritenga un grande saggio, fonte di verit� e balle del genere ma la disponibilit� di tutti verso la �causa� ha permesso di la realizzazione di questo aggregatore.Il valore del quale non � da ricercare nella capacit� di essere bello, fruibile, funzionale ma nella sua ricerca di essere uno strumento democratico. Insomma, non una citt� ordinata con bei palazzi, efficienti mezzi pubblici, ben organizzata e governata bens� un fangoso agglomerato di capanne aperto a chi vuole appartenerci per discutere di filosofia, di politica, o semplicemente cazzeggiare nel tempo libero.

Questo avrebbe voluto essere e questo forse lo � stato, per un periodo ma certamente questo oggi non �.

Un appunto importante va espresso in merito alla redazione ed ai suoi compiti. Far funzionare un sito web come kilombo richiede un po’ di lavoro, sia per la sua manutenzione prettamente tecnica, sia per la gestione delle iscrizioni e dei post.Questo vuol dire aver pensato ad una redazione �tecnica� che non influisse mai nelle scelte �politiche� relative a kilombo ed al collettivo. L’ammissione di un blogger era data per scontata, salvo il manifestarsi di evidenti violazioni dei principi: un fake, un troll, o anche qualcuno che non aveva capito che kilombo era un aggregatore di sinistra. Per il resto nessuna preclusione.

La deriva di kilombo

Ho sempre temuto che kilombo sarebbe alla fine morto se non si fosse a trovato un modo per migliorarne i contenuti. Se non si fosse trovato qualche strumento per far si che il dialogo si sviluppasse verso argomenti sempre pi� teoretici. Che non avrebbe dovuto essere una vetrina, ma uno spazio di discussion. Ebbene, mi sbagliavo.

Non � per questo che kilombo sta agonizzando e non lo � per il semplice fatto che continua a svolgere la sua funzione principale. Inoltre penso che non c’� nulla di male nell’essere una vetrina di pensieri: leggi l’incipit di un post, ti piace o non ti piace, pensi di aver qualcosa da dire vai sul blog e ne discuti. Parafrasando: passeggi per il villaggio, un buon profumo di cibo arriva da una capanna entri e mangi insieme a chi trovi li. Senza che ci sia qualcuno che venga a dire �no tu quello non lo puoi cucinare perch� puzza�. Invece, dopo un anno, trovo che nel villaggio, per le sue strade, scorrono veleni, melma.

Mi spiace dirlo, ma c’� stata una netta deviazione da quello che kilombo era in origine.

Primo, sono state fatte delle modifiche alla carta di kilombo che hanno dato dei poteri alla redazione immotivati ed insensati. Che la redazione possa sospendere un blogger (cazzo, non un post, un blogger) � un gravissimo attacco alla democrazia stessa di kilombo. In questo modo si determina un regime. La redazione verifica un blogger, lo giudica non conforme, lo sospende. E poi lo sospende da cosa? Quali sono i diritti che vengono sospesi? Non pu� pi� metapostare? Se ci sono votazioni non pu� votare?

Ma non � poi nemmeno questo il punto. Il punto � che se la redazione ha questi compiti �disciplinari�, limita l’esercizio delle funzioni democratiche del collettivo. Questo non � ammissibile. Questo � in evidente, palese contrasto con la carta stessa di kilombo.Sostanzialmente una modifica come quella non doveva nemmeno essere votata se non insieme alla modifica di altri articoli della carta nei quali si definisce il ruolo della redazione.

Secondo, portare kilombo.slow fuori dalla piattaforma di kilombo.org in facebook � stato un errore gravissimo. Kilombo � nato come entit� indipendente, portarlo (anche solo in parte) all’interno di un contenitore commerciale (perch� facebook � questo!) nel quale c’� di tutto solleva questioni pratiche e di principio.Pratiche, perch� implica l’uso di uno strumento che potrebbe essere modificato senza il coinvolgimento del collettivo.Di principio visto che il collettivo non interagisce con la propriet�, un membro per poter sfruttare a pieno le potenzialit� deve essere iscritto a quella piattaforma. Sarebbe come dire che vado a vivere in un villaggio e poi, per discutere, non mi trovo nella sua piazza ma devo andare a milano e questo solo perch� li c’� un bar con i camerieri che ti fanno servizio al tavolo.Web 2.0? Puttanate. La tecnologia non � un valore, � uno strumento e se lo strumento ti costringe a modificare le tue abitudini o, peggio, i tuoi obiettivi � uno strumento sbagliato.Serviva pi� tecnologia in kilombo? Ammettiamolo, ma questa tecnologia poteva essere tranquillamente sviluppata dentro kilombo. Non c’� da correre. Non � necessario globalizzare il villaggio! E poi, chi ha autorizzato la sedicente redazione di kilombo slow a portare kilombo su facebook?Non mi risulta che mia si sia votato per una cosa del genere. Ma sono stato assente, potrei sbagliarmi e se cos� fosse, far� pubblica ammenda.

Terzo, discriminazione. In pi� casi, che mi sono stati segnalati e che ho verificato, si sono compiute chiare discriminazioni. In generale si � resa sempre pi� manifesta una certa intolleranza per le idee �non moderate�. E questo, gi� di per se sbagliato perch� fuori dai principi della carta � diventato molto grave visto che � stato rivolto solo verso alcuni. Cito un caso che non � certo il pi� grave, tutt’altro, ma che dimostra quanto sia fondata la mia accusa: viene esposta una bandiera di israele con le svastiche, tra le polemiche il post viene sospeso, in rete si trovano chiare tracce di questo. Un po’ di tempo dopo, io pubblico un’analoga bandiera con le svasatiche, nessuno mi dice nulla.

Ci si domanda come mai la redazione sia sempre incompleta, ci siano molti redattori dimissionari?Con le polemiche che derivano dalla situazione nella quale si � venuto a trovare kilombo, c’� da chiedersi come mai c’� ancora una redazione. Ad essere maligni….

Quando si scrive di kilombo ormai lo si fa solo per riportare critiche, calunnie, fake, troll e simili cose. Non si pensa a costruire a migliorare kilombo �da dentro� ma si creano gruppetti che partono con iniziative carbonare (per non dire massoniche). Questo genera dissapori e critiche che poi vengono espresse anche con veemenza ed insulti.Penso che in una critica ci sia sempre qualcosa di vero, e che debba essere ascoltata anche se questa arriva in un modo che non piace come, ad esempio, un dileggio. Credo che questo sia tanto pi� vero quando uno ricopre un qualche ruolo �istituzionale� come essere redattore di kilombo. Nessuno pu� reclamare il diritto di non essere criticato e nessun redattore di kilombo pu� rifiutarsi di ascoltare le critiche anche quando queste sono poste on asprezza.

Il futuro

Finito il pippone sulla deriva di kilombo ed il sermone sulle sue origini, provo a mettere insieme una proposta per rivitalizzare kilombo.

Ci sono due cose da fare, realizzare, finalmente, un kilombo 2.0 e sistemare l’operativit� quotidiana di kilombo (leggi redazione). La prima non pu� essere realizzata se non dopo la seconda visto che solo una redazione pienamente funzionante pu� attivare un gruppo di lavoro su k2.0, in caso contrario mancherebbe il collegamento fondamentale tra chi realizza la nuova piattaforma ed il collettivo.

Per l’operativit� di kilombo penso sia necessario ed urgente:

  • emendare la carta di kilombo in modo da eliminare l’obrobrio del potere della redazione di sospendere un blogger.

  • Emendare la carta in modo da sottolineare che la redazione non pu� assumere nessuna iniziativa straordinaria per kilombo senza l’approvazione del colletivo (mi risulta che questo � gi� stato proposto, sono state raccolti i consensi necessari, ma non � mai stato sottoposto al voto del collettivo)

  • Emendare la carta in modo da stabilire che non sono ammessi mandati consecutivi per i redattori e che gli stessi non possono ricoprire lo stesso ruolo contemporanemanete in k.org, k2.0, k.slow….

Le motivazioni di questi emendamenti ritengo siano sufficientemente chiari da non necessitare di ulteriori spiegazioni.

Per kilombo 2.0 le attivit� da fare sono:

  • Chiudere il gruppo kilombo slow su facebook. Naturalmente ognuno � libero di fare ci� che vuole, ma sarebbe un segno di grande responsabilit� verso kilombo riportare kilombo.slow in kilombo. Soprattutto se c’� sovrapposizione di redattori tra k.slow e k.org

  • Attivare due gruppi di lavoro uno per k.slow ed uno per k2.0. Questi due gruppi avranno l’obiettivo di realizzare due progetti attraverso il confronto pubblico col collettivo e di condurne la loro sperimentazione per un periodo di 4 mesi. Terminata la sperimentazione i progetti diverranno operativi e si proceder� all’elezione dei comitati redazionali secondo le regole definite nel corso del progetto ed approvate dal collettivo.

Viva kilombo!

94 comments

  1. IvyTRirm says:

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