Baci a Trieste

Autore: Mauro Cattelani - http://photo.net/photodb/user?user_id=485848
Foto: Mauro Cattelani

Trieste  è la mia città, non ci sono nato ma è affettivamente la mia città. Ed a Trieste c’è una piazza, da tutti i triestini chiamata semplicemente piazza Unità. E’ una piazza dove il romanticismo emerge da ogni centimetro specie se si considera che si affaccia sul mare.

Si sa, il mare increspato dalla brezza notturna, lancia i dardi d’argento del riflettersi della luna e questo non da scampo agli amanti che cedono alla tentazione e si abbandonano a languidi baci.

Ecco il punto, ieri a tarda sera, avendo perso l’autobus dalla stazione, tornando verso casa a piedi, ho attraversato la piazza ed ho visto due giovani accoccolati su una panchina intenti a scambiarsi tenere effusioni. Non mi sono soffermato ad osservarli, naturalmente, ma quell’attimo è stato sufficiente a farmi riflettere.

Perché si smette di farlo? Quali sono i motivi che ci fanno smettere? C’è forse un’età limite, oltre la quale non lo si può fare più?

Non lo so, ma un senso di tristezza continua ad accompagnarmi anche oggi.

Claudio direbbe che non viviamo il “hic et nunc”, magari dicendolo in modo molto più zen, e forse a ragione, per me è più legato al fatto che presi dal consumismo, ovvero dalla trasposizione nella vita quotidiana del capitalismo, non abbiamo più tempo da dedicare alla ricerca della felicità che potrebbe consistere semplicemente nell’apprezzare ciò che abbiamo invece di operarsi per sostituirlo con qualcosa di nuovo.