Manifestazione 8 Febbraio 2025

E’ la prima manifestazione di u-blox Italia, sia da quando è iniziata la crisi (15 Gennaio 2025) sia dalla sua fondazione 23 anni or sono. Proprio per questo avevamo (noi RSU) qualche timore sulla partecipazione. La presenza di lavoratrici e lavoratori è stata invece significativa: tante e tanti insieme a famigliari ed amici che dopo la partenza del corteo si sono uniti alle diverse migliaia di cittadini scesi in piazza a supporto di u-blox, Flex e Tirso. Tre aziende che insieme rischiano di far restare a casa 700 persone. Il nostro spezzone chiudeva il corteo, esteso da piazza Oberdan a piazza Goldoni, ha completato il suo percorso in Piazza della Borsa.

Lungo il percorso, musica e fischietti e svariati interventi dal “nostro” (USB) carro. Val la pena menzionare quelli di Max Generutti (USB), Dario e Alessandro (RSU u-blox), di un compagno del partito comunista rivoluzionario e di uno del gruppo anarchico Germinal.
Gli interventi hanno comunicato sia temi di carattere generale come la necessità di modificare la politica del lavoro, l’autogestione come valore alternativo al capitalismo, sia specifici della crisi u-blox in particolare evidenziando come questa abbia le sue radici soprattutto nell’incompetenza del vertice aziendale.

Il comizio finale si è tenuto in piazza della Borsa e, purtroppo, non è potuto essere unitario. Da una parte il palco FIOM, FIM e UILM con i delegati di Flex e Tirso, dall’altra il nostro carro. Va detto che questa divisione ha radici precedenti alla crisi u-blox. Questo fatto non ci ha impedito comunque di esprimere le nostre istanze che sono ben risuonate alla fine degli interventi dal palco.

Questo il mio intervento, piuttosto impacciato. Ma l’emozione è stata molto forte e mi son perso delle parti che avevo intenzione di sottolineare.

Di seguito il testo originale ed alcune foto dello spezzone.

Oggi noi siamo qui, insieme alle colleghe ed ai colleghi di flex e tirso, per testimoniare il fatto che ogni lavoratrice ed ogni lavoratore esiste prima di tutto come persona e non solo come numero di matricola o centro di costo.

Stiamo percorrendo la strada intrapresa un paio di anni fa dai colleghi di Wartsila, che ringraziamo della solidarietà che ci esprimono con la loro presenza a questa manifestazione.

Come è arrivata qui u-blox Italia? E’ stato forse a causa delle leggi di mercato e di una competizione aggressiva? Per quanto queste leggi siano aberranti, la risposta è no.

Siamo qui a causa di decisioni scellerate prese negli ultimi due anni da un rinnovato management della “casa matrigna in Svizzera” che si è dimostrato impreparato a gestire un’azienda così complessa e all’avanguardia.

Un’azienda è un insieme di persone che con il loro lavoro rendono migliore la società.
E U-blox Italia è un insieme di 200 ingegneri, tecnici ed impiegati, donne e uomini con competenze di enorme valore che da oltre vent’anni progettano oggetti all’avanguardia, aggiornando continuamente il proprio know-how.

Un capitale di conoscenza inestimabile che ora il vertice transalpino, che in cinque costa quasi come la metà delle 200 persone di u-blox Italia, vuole disperdere con questa liquidazione.

Noi non possiamo e non vogliamo essere liquidati e ci aspettiamo che le istituzioni, di cui apprezziamo la presenza oggi in questa piazza, intervengano in tutte le sedi possibili, predisponendo tutti gli strumenti necessari a tutela di questo patrimonio di competenze che è un asset fondamentale per il territorio, in un campo strategico come quello delle telecomunicazioni e della loro sicurezza.

Salvare il lavoro oggi vuol dire garantire il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori, delle nostre famiglie, della prossima generazione, ben rappresentata qui dalle studentesse e dagli studenti che sanno che senza lavoro non hanno futuro.

Grazie a tutte e tutti per essere qui e per il vostro sostegno.

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