Licenziamenti collettivi

Alla fine, o sarebbe meglio dire all’inizio, perché è un inizio, la comunicazione di avvio della procedura di licenziamento collettivo, arrivò.

“Circa 140” persone su 195, in calo, naturalmente: chi trova un’alternativa, se ne va e se ne andrà. 75 giorni di ricerca di soluzioni alternative (acquisizione da parte di terzi, possibili) o accordi (improbabile che l’azienda cambi idea) e poi potranno partire le lettere di licenziamento.

Resteranno 50 per un periodo indefinito, un manipolo, come lo ha definito il primo giorno il liquidatore, che supporterà le attività che la casa matrigna ha comunque intenzione di portare avanti:

  • il supporto ai clienti per i prodotti sul campo, questo non possono evitarlo. “non possono”, sì mi riferisco a loro come qualcosa d’altro, ormai ogni rapporto di fiducia si è definitivamente rotto.
  • continuare a far business con i prodotti progettati dall’azienda che hanno deciso di chiudere con le persone che, se non subito, non appena non serviranno più saranno a loro volta licenziate.
  • continuare alcune attività che non hanno a che fare direttamente col ramo che hanno deciso di potare e che erano state avviate o sviluppate qui perché è uno dei siti dove il lavoro costa meno.

Show must go on! Eh già, l’azienda chiuderà, in tanti saranno cacciati ma gli affari continuano, la produzione andrà avanti, i soldi li faranno comunque. Incredibilmente il business che hanno dichiarato (falsamente) definitivamente in perdita, all’improvviso, grazie all’epurazione, diventerà per un po’ profittevole.
In sostanza, si tratta di sfruttare una cinquantina di condannati a morte. Condannati a morte ma, attenzione, colpevoli di nulla. Vittime delle scelte prive di logica di altri.

Continuando con la stessa metafora, in questa lugubre commedia, possiamo dire che i personaggi sono: una giuria autonominata che giudica altri per i crimini da essa stessa commessi, un giudice scelto dalla stessa giuria e responsabile dei medesimi crimini in giudizio, gli imputati privati da ogni diritto reale di difesa ed il boia che azionerà la ghigliottina centoquaranta volte. Circa centoquaranta volte, ci mancherebbe. Ciascuno e ciascuna di questi personaggi ha un nome ed un cognome, se avrete pazienza, li conoscerete tutti.

Alla fine, ne resterà uno solo e l’ultima testa che dovrà mozzare sarà la sua.

Bene, questa è l’aspettativa della matrigna, il progetto ed il piano adesso legato. Ma…. Ma il finale non è ancora stato scritto e, son più che certo, oltre a vederne delle belle, la fine della storia sarà sorprendente.

Keep fighting!

English version here.

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