Auto blu – permettetemi di dubitare

Non intendo difendere la casta dei politici (e me ne guardo bene dal difendere qualunque altra), però prima di condividere “dati” credo valga sempre la pena di valutarne la fonte.

Così ho visto uno dei tanti post che proponeva di eliminare tutte le auto blu in italia risparmiando 20 miliardi di euro, basandosi sul fatto che in Italia ci sarebbero 620.000 auto blu. Ci sarebbero, appunto.

Il dubbio mi è venuto facendo un conto: 60.000.000 e 620.000 auto blu significa 1 ogno 100 abitanti. Giusto per amore dei conti, significa che a Trieste ce ne sono 2200. E dove sono? Si dovrebbero vedere se ce ne fossero così tante, eppure…

Allora da dove ariva il dato?

Cerco in rete, con la dovuta cautela e trovo il ripetersi di due dati 72000 da una arte e 620000 dall’atra. Sul sito di repubblica trovo: “Le statistiche arrivano daContribuenti.it, il sito dell’Associazione contribuenti italiani che, con il suo sportello, conduce annualmente un’analisi del parco delle auto blu. 

 Nella ricerca vengono conteggiate sia le auto di proprietà delle amministrazioni che quelle in leasing, in noleggio operativo e noleggio lungo termine, presso lo Stato, Regioni, Province, Comuni, municipalità, Asl, comunità montane, enti pubblici, enti pubblici non economici, società misto pubblico-private e società per azioni a totale partecipazione pubblica. “.

Già la lista degli enti consderati ed il tipo di auto mi fa intuire qualcosa.

Un altro sito cita la fonte sorgente dei dati: “nel primo trimestre del 2010 sono cresciute dello 0,6% raggiungendo il tetto record di 629.120 unità. E’ quanto emerge dalle prime proiezioni effettuate da KRLS Network of Business Ethics per conto diContribuenti.it “

Com’è come non è, quando vedo associare business ed etica, di solito comincio ad avere i brividi. Così vado a vedere il sito fonte della statistica, immaginando di trovare qualcosa come l’ISTAT o smili cose. Niente di tutto ciò.

Nella “home- chi samo” si legge : “KRLS Network of Business Ethics nasce dalla volontà di un gruppo di professionisti di diverse nazioni che ispirandosi ai principietici e morali di S. Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù, hanno inteso ridefinire i confini delle proprie professioni…”. Non solo, nlla sezione i nostri valori “

Nelle loro riflessioni hanno sintetizzato la spiritualità di S. Ignazio in tre parole chiavi: Dio, Eternità, Gratuità.” a firma del presidente: Padre Massimo Rastrelli S.J.

Ehhhhhh?????

Se poi si legge in giro, si nota immediatamente il legame fortissimo con contribuenti.it: Cerco ancora con whois dei domini. Nonostante l’incompletezza (fraudolenta?) dei dati, tra i contatti si trova in uno “Vittorio carlomagno” nell’altro “ecarlomagno@studiocarlomagno.it”. Un caso?

Cerco studio carlomagno e, sorpresa, sorpresa è associato a KRS. Non solo.

E’ uno studio “AVVOCATI – DOTTORI COMMERCIALISTI – REVISORI CONTABILI” che “È attualmente diretto dal Prof. Vittorio Carlomagno, presidente di Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani, giornalista pubblicista, autore di numerose pubblicazioni specialistiche tra cui “Cartelle Pazze: come difendersi dal fisco – Finanze & Lavoro anno 1999” e “Lo Statuto dei diritti del contribuente – Finanze & Lavoro anno 2001”. Titolare della cattedra “I diritti dei contribuenti” presso l’Università degli studi di Napoli “Parthenope” – Facoltà di Economia aziendale – Progetto Campus One, dal 2004 è direttore de “Lo Sportello del Contribuente” e del mensile “Contribuenti.it”.”

Tra ‘altro “È socio fondatore di KRLS Network of Business Ethics, che si ispira ai principi di S. Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù a cui aderiscono in Italia oltre 1000 studi professionali di Avvocati, Architetti, Dottori Commercialisti, Ingegneri, Notai, Ragionieri, Consulenti del Lavoro.” Per non farsi mancare nulla, la sede di Roma è presso contribuenti.it

Ho tentato di accedere alla sezione “Contatti” di KRLS e, guarda caso, il link non funziona. Peccato, ero scuro che avrei trovato lo stesso indirizzo dello studio carlomagno.

Giusto per andare un po’ a fondo, oltre ad avercela coi cinesi (con la camorra no, eh?),  Vittorio Carlomagno ha sostenuto la candidatura a sindaco di Marco Rossi Doria che da wikipedia risulta “Figlio di Manlio Rossi-Doria, senatore socialista[1] dal 1968 al 1976, nel 1975 diventa maestro elementare[2].

Ha fondato il progetto Chance ed è stato dal 1994 al 1996 “maestro di strada” nei Quartieri Spagnoli di Napoli.[3] Nel 2006 si candida alle elezioni amministrative come sindaco di Napoli ma la sua lista ottiene solo il 3,5% e non viene eletto. In seguito diventa consulente della Provincia autonoma di Trento[4].

Il 28 novembre 2011 è stato nominato sottosegretario all’istruzione del Governo Monti. Giura il giorno successivo.”

Effettivamente è un tecnico, mi vien da osservare,

E mi fermo qui. Qualche dubbio è lecito, no?