Presidio u-blox

Oggi, giornata internazionale della donna, nella piazza principale di Trieste, c’è stato il presidio dei lavoratori di u-blox Italia.

L’azienda si trova in liquidazione volontaria decisa dal management svizzero senza peraltro, come vorrebbe la prassi e l’art.9 del contratto collettivo nazionale dei lavoratori metalmeccanici, una preventiva consultazione delle parti sociali, inclusa la rappresentanza sindacale.

La mancanza del confronto oltre ad essere irrituale è anche una dimostrazione dell’arroganza di chi da un lato sostiene di voler ascoltare le lavoratrici ed i lavoratori ma dall’altro dimostra di non volerlo fare nelle occasioni importanti. Che ci sia una questione culturale che probabilmente rende difficilmente comprensibile a chi non è italiano queste dinamiche è un fatto ed è però a sua volta un fatto che l’azienda già da oltre sei mesi si sia rivolta a consulenti che ben conoscono il mondo del lavoro Italiano.
Un confronto prima della scelta di liquidare l’azienda avrebbe consentito di trovare delle soluzioni che, a costo zero per l’azienda, avrebbero consentito una transizione molto meno violenta alle lavoratrici ed ai lavoratori di u-blox Italia. Come al solito questo accade quando chi lavora è considerato un costo e non una persona, risorsa per l’azienda.

Alcune centinaia di persone si sono alternate e molti sono stati gli interventi a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori in lotta. Val la pena di ricordare quello di un professore dell’università di Trieste che, parlando a nome di tutti i professori della facoltà di ingegneria, ha ricordato come ci sia sempre stato un rapporto di sostegno reciproco tra u-blox Italia e l’ateneo triestino.
Ci sono stati poi due interventi delle rappresentanti di “Non una di meno”, della sindaca di Sgonico, delle RSU di u-blox e di Tirso (altra azienda in crisi venuta a sostenere il presidio), del delegato USB e di alcuni lavoratori u-blox Italia.
Tutto questo sotto gli occhi e le telecamere di diversi media locali e nazionali che hanno intervistato RSU e lavoratori di u-blox Italia dando voce a chi vede il suo posto di lavoro cancellato dalla prepotenza al servizio della finanza Svizzera.

Resta un fatto, la volontà e la determinazione delle lavoratrici e dei lavoratori u-blox italia di gridare ancora una volta:

NO AI LICENZIAMENTI
IL LAVORO E’ UN DIRITTO

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