Luce?

Sono passati un po’ di giorni dal presidio dell’otto marzo e sono successe un po’ di cose. A due mesi dall’inizio della procedura di licenziamento collettivo è arrivato l’annuncio che u-blox Italia era acquisita da Trasna (ne parlerò in seguito).
Va fatta un po’ di chiarezza sul significato di “acquisita”. Faccio un paragone semplice. Vuoi comperare casa, vai in agenzia e ti viene proposta una, vedi le foto e tutto sommato è fatta come la vorresti, al prezzo che consideri ragionevole. Così decidi di procedere, firmi un preliminare e dai una caparra. Non hai acquisito nulla, hai solo sostanziato un impegno. Ecco, l’annuncio era esattamente questo.
L’accordo viene presentato al tavolo istituzionale (regione e ministero) comunicando che la chiusura è prevista in un paio di mesi. Buona notizia ma… a differenza di quanto era stato annunciato dal liquidatore poco prima, anche se viene revocata la liquidazione, la procedura di licenziamento collettivo va avanti. Questo nonostante RSU e sindacati avessero chiesto l’annullamento ed il liquidatore “promesso” la sospensione.
E’ un po’ il proseguio di quell’atteggiamento da “me ne frego” portato avanti da mesi dall’azienda.
Alla fine, però, con le pressioni delle istituzioni, dei sindacati, della RSU e del fatto che sarebbe stato facile ottenere l’annullamento per via giudiziale (la revoca della liquidazione faceva venir meno il presupposto principale dei licenziamenti), l’azienda si decide ad annullare la procedura di mobilità. La parte più bella è che la notizia è giunta proprio mentre ervamo in assemblea sindacale il 26 marzo e l’applauso liberatorio all’annuncio la dice lunga su come erano state vissute le settimane precedenti.
Portiamoci a casa questo risultato: mal che vada fra un paio di mesi ripartirà una nuova procedura di mobilità con i suoi 75 giorni di iter e nessuno perderà il posto prima di fine luglio. Ben che vada…. abbiamo tutte e tutti un futuro.
Continua….