Morto un papa… lutto nazionale

Italia laica

Cinque, dico cinque, giornate di lutto nazionale. Per quanto mi sforzi, non mi viene in mente nulla che abbia avuto un lutto nazionale così esteso.
La più grande tragedia del dopo guerra in Italia è stata quella causata dal terremoto in Irpinia nel 1980 che causò oltre 2500 morti. In quell’occasione, peraltro soltanto diversi mesi dopo, fu proclamata una giornata di lutto nazionale.
Il giorno del funerale del papa, sospese una quantità di eventi e manifestazioni anche sportive. Per il 25 Aprile, non un giorno qualunque ma quello della liberazione dal male assoluto del nazifascismo, il governo “laico” (ma un tantino fascista?) ha chiesto di non esagerare con i festeggiamenti.

Ecco, questo è quello che il governo considera un comportamento laico, il governo, ma anche una significativa parte del paese, purtroppo.

Insomma, morto un papa se ne fa un altro, ma solo dopo un laicissimo lutto nazionale.




Ubloxancy

No, it’s not a psychological state, although something related to the psyche might be involved, it’s the synchrasis between u-blox and redundancy. A heavy word, both in its meaning and in its onomatopoeic nature.

RE-DUN-DAN-CY.

A word that has become frequent since September 2024, which is when the company’s top management initiated the “measures.” Yes, “measures,” without even the need, or rather the dignity, to specify their type. “Measures” has replaced much more shameful terms to say, like cuts, spending cuts that, when they involve human beings, make them re-dun-dant. Annoyingly useless. Not only are they deemed unnecessary, but they are also a bothersome cost.

And since September, the re-dun-dant have become hundreds within the u-blox world. Hundreds of people suddenly rendered useless, costs to be eliminated from the balance sheets – the simplest strategy to improve EBIT. Just like in Italy, where the useless numbered 200, only to then transform into a profit opportunity through their sale, and since then, commodities to be retained at all costs. Now it’s the turn of Athens and Cambourne, where thirty people, according to rumors, have become costly superfluities, dead branches to be pruned, heads to be cut. People without names, because the names are not communicated, thus denying their very existence. In due proportion, somewhat like what happened with the desaparecidos of South America.

They cut people and reward themselves, because, in the end, they even manage to convince themselves it was a painful but necessary act. The sacrifice of some to save others? No, the sacrifice of some in the name of money. A way to save the investment, the capital. To protect the investors.

To my colleagues, both those who have been laid off and those who remain, at least for the moment, to all the people in Greece and England with whom I’ve shared much, little, or nothing of my working life, to them goes my solidarity. Each and every one of you will remain a tear in my heart.




Ubloxanza

No, non è uno stato psichico, sebbene qualcosa con la psiche potrebbe averci a che fare, è la sincrasi tra u-blox e ridondanza. Una parola greve, sia nel significato che nel suo essere omatopea.

RI-DON-DAN-ZA.

Una parola che è diventata frequente da settembre 2024, da quando cioè il vertice aziendale ha avviato le “measures”, le misure. Sì, misure, senza nemmeno la necessità, o meglio la dignità, di specificarne il tipo. Misure ha sostituito termini assai più vergognosi da dire come tagli, tagli alle spese che nel momento in cui coinvolgono esseri umani li rendono ri-don-dan-ti. Fastidiosamente inutili. Non solo viene ritenuto che non servano ma sono pure un fastidioso costo.

E da Settembre i ri-don-dan-ti sono diventati centinaia nel mondo u-blox. Centinaia di persone diventate improvvisamente inutili, costi da far sparire dai bilanci, la strategia più semplice per migliorare l’EBIT. Come in Italia, dove gli inutili erano 200, salvo poi trasformarsi in opportunità di guadagno mediante la cessione e da allora merce da trattenere in ogni modo.
Ora è la volta di Atene e di Cambourne dove trenta persone, così dicono le voci, sono diventate costosamente superflue, rami secchi da recidere, teste da tagliare.
Persone senza un nome, perché i nomi non vengono comunicati così da negarne anche l’esistenza. Con le dovute proporzioni, un po’ come accadeva con i desaparecidos del sudamerica.

Tagliano persone e si premiano, perché, alla fine, riescono pure a convincersi che è stato un atto doloroso ma necessario. Il sacrificio di alcuni per salvare gli altri? No, il sacrificio di alcuni nel dome del denaro. Un modo per salvare l’investimento, il capitale. Tutelare gli investitori.

Alle colleghe ed ai colleghi, quelli licenziati e quelli che rimangono, almeno per il momento, a tutte le persone in Grecia ed in Inghilterra con le quali ho condiviso tanto, poco o nulla della mia vita lavorativa, a loro va la mia solidarietà. Ognuno di voi resterà una lacrima nel mio cuore.