DICHIARAZIONE UNIVERSALE DEI DIRITTI UMANI

Eleanor Roosvelt presenta la Dichiarazione
Eleanor Roosvelt presenta la Dichiarazione

Roba vecchia, risale al 1948, 10 dicembre per essere precisi. Quindi ormai appartenente alla storia, nel senso che appartiene al “fu”, ad un’azione che si è conclusa. Tant’è che l’Uomo moderno dimostra ogni giorno quanto egli sia oltre questi principi, quanto ormai sia anacronistico persino il solo ricordarsi che esiste, una tale dichiarazione.

Ma io sono nato vecchio, evidentemente, ed ogni tanto penso ai nostri nonni e, non so come mai (anzi lo so benissimo), li vedo come degli “illuminati”, paragonati a noi.

E’ come se, vivendo nel medio evo, fossi in grado di vedere il futuro, e vedessi l’uomo uscire dalle tenebre nel quale si trova per risorgere nella nuova epoca. Eppure sto guardando indietro. E guardando indietro, leggo:

“L’ASSEMBLEA GENERALE (dell’ONU, ndr)

proclama

la presente dichiarazione universale dei diritti umani come ideale comune da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo ed ogni organo della società, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l’insegnamento e l’educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l’universale ed effettivo riconoscimento e rispetto tanto fra i popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione.”

Vorrei sottolineare le parti fondamentali di questo “proclama”, ma onestamente non saprei quali lasciar fuori, quindi non sottolineo nulla. Servono commenti?

Articolo 1

Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

Articolo 2

Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.

Articolo 3

Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.

Articolo 4

Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.

Articolo 5

Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti.”

Non continuo, anche se ne verrebbe la pena, ma voglio terminare riportando l’ultimo articolo:

Articolo 30

Nulla nella presente Dichiarazione può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di un qualsiasi Stato, gruppo o persona di esercitare un’attività o di compiere un atto mirante alla distruzione di alcuno dei diritti e delle libertà in essa enunciati.”

Non vi viene in mente nulla di quanto accaduto in questi giorni, e nei giorni precedenti, e nei mesi e negli anni precedenti? Come si suol dire, trattasi di carta da culo. E non lo dico a caso. Che uso si può fare della nobile carta, oltre allo scontato uso dal quale ha ricavato il nome?

Io la utilizzo per assorbire il sangue delle piccole ferite che mi procuro radendomi o per tamponare l’epistassi quando mi capita di avercela.

E’ morbida ed assorbe bene. Ed altrettanto bene assorbe questa grandissima carta da culo che è la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e così, senza volerli far apparire più vittime di tanti altri popoli, ma neppure meno vittime di quanto lo siano in effetti, con essa, possiamo assorbire il sangue di chi vive a Gaza.

Potrei sembrare di parte, ma no, per l’amore del cielo. Sono italiano, e come italiano sono fiero che il mio governo abbia votato NO alla richiesta di un’indagine internazionale sull’attacco di Israele ad un altro paese sovrano (si, paese sovrano: una nave in acque internazionali ha la territorialità del suo paese d’origine). Per una legittima difesa preventiva, immagino. E sono fiero che il mio governo si sia affrettato a chiarire che Israele è uno stato democratico e che pertanto c’è tranquillità che un’inchiesta interna sia assolutamente credibile. E per tranquillizzare tutti, pare che il governo di Israele abbia intenzione di affidarla al grande puffo!

Il testo della dichiarazione è disponibile qui.

Un’ultima precisazione. Come ho già detto più volte, non sono antisemita. Sono allergico a qualunque religione in modo assolutamente imparziale. E nemmeno penso che ebrei ed israeliani siano la stessa cosa. Ciononostante, mi sento di essere vicino ai palestinesi e lontano dagli israeliani. Perché non trovo niente di peggio dello schierarsi coi più forti solo perché sono tali, o perché sono più simili a noi, o perché la loro cultura è più vicina alla nostra, o perché il loro modello di vita e di società coincide o quasi col nostro. Perché questo modo di vedere le cose, lontano dallo scegliere per ciò che è giusto, è razzismo nella sua essenza.